Justice League … nei cinema

Justice League … nei cinema

Cinque eroi, cinque brand in quadro per salvare il mondo e dichiarare l’ottima sinergia tra epos e rigore drammaturgico. L’orizzontalità è classica, prevedibile ma gestita ottimamente e la verticalità, la fluidità dei vari mondi che vanno a coordinarsi, è ben strutturata e non concede più di tanto alla retorica. Quando quest’ultima si palesa non percepiamo ridondanza e viviamo lietamente il montaggio lineare.

Mentre Metropolis piange e ricorda Superman, il minaccioso Steppenwolf ha rinvigorito i suoi istinti distruttivi e, dal mondo antico di Apokolips, torna sulla Terra per distruggerla. A Gotham City, Bruce Wayne comprende l’assoluta gravità della situazione e decide di mettere su una squadra, un team di eroi per combattere il nemico ormai alle porte. In soccorso della Terra ci sono Wonder Woman e i metaumani Cyborg, Aquaman e The Flash.

La struttura drammaturgica ruota intorno ad un mcguffin classico, con oggetti del desiderio che diventano agone di contesa per le due parti in campo, i “buoni” da una parte e il “cattivo” dall’altra. Le varie genesi dei cinque eroi fluidificano la prima parte di narrazione, in cui il vero Mercurio, Virgilio del ritmo è Batman/Bruce Wayne, che coordina le regole di ingaggio per la missione. Ogni eroe porta in dote differenti traumi che convergono senza forzature o difficoltà di scrittura nella motivazione cardine. Il montaggio è veloce e lineare e l’attesa dello scontro finale non risulta isolata visto il plot di Superman, che fino alla fine tiene in sospeso azioni e motivazioni. Impastando riferimenti al mondo antico, con Steppenwolf, Wonder Woman, le Amazzoni e Aquaman, al mondo moderno e tecnologico, con Batman, Cyborg e The Flash, e alla summa di entrambi, di fatto Superman, il film crea un patinato e godibile registro epico. Il film presenta infine uno studio mirato e di buona fattura sul versante dei costumi; questi ultimi, seppure confinati nell’angolo della pura estetica, catturano lietamente lo sguardo dello spettatore.

La Warner Bros certifica con questo film il suo potere narrativo e le varie soluzioni stratificate in gioco tra fumetto, tecniche di linguaggio e riferimenti simbolici a stelle e strisce. Batman potrebbe tranquillamente rappresentare Wall Street e la sua finanza, Superman il centro politico di Washington, Wonder Woman le acciaierie di Detroit, Cyborg la Silicon Valley, Aquaman i territori sconfinati dell’Alaska e The Flash le produzioni industriali di Seattle. Un puro entertainment ragionato e ben costruito.

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