To The Lake … su Netflix

To The Lake … su Netflix

Procedere verso qualcosa di ignoto è sempre stato il mediatore più importante che l’uomo abbia avuto a sua disposizione: dalla lotta con la paura della morte all’approdo verso un grande amore, da una scelta da fare fino ai passaggi per la riconfigurazione dell’identità. Qui il tema ha la sua cornice in un mondo fantastico quanto aderente, angosciosamente aderente, al nostro contemporaneo. La scrittura dei personaggi apre a profondità universali, atte a coinvolgere lo spettatore, a identificarlo in emozioni mai banalmente raccontate.

Mosca è blindata; una pandemia sta mettendo le tende in tutta la Russia mentre il gelo dell’inverno attanaglia i corpi e ghiaccia le enormi strade. Sergej, Seryozha, ha deciso di abbandonare la città insieme alla compagna, la psicologa Anna, e al figlio di quest’ultima, l’adolescente Misha, affetto da una forma di autismo. La lotta contro il tempo non impedisce a Seryozha di prendersi cura anche dell’ex moglie Irina, del loro figlioletto Antosha e dell’anziano padre ubriacone, appena piombato in città. A questo gruppo si aggiunge la famiglia del ricco Leonid, con la compagna incinta Marina e la figlia adolescente Polina. I nostri, in un mondo divenuto inferno, dovranno raggiungere un luogo distante centinaia di chilometri.

La serie, gestita da una coperta di otto episodi, utilizza tre meccanismi di genere con un ritmo narrativo che non cala mai d’intensità, bilanciando bene riflessione e atto tensivo. Abbiamo, sulla scorta della serie Chernobyl, il dramma pandemico in chiave distopica, a cui si aggiunge il road movie su sponda russa, di fatto con enormi spazi innevati e luoghi spesso poetici quanto minacciosi; infine risulta determinante il dramma psicologico dei personaggi, che affonda le sue radici nella tradizione drammaturgica russa, mostrando profondi conflitti emotivi, esistenziali in continua dialettica con il senso di paura, veicolato dal tema del virus e dal “mondo” degli infetti. La m.d.p. oscilla tra primi piani, campi medi ed enormi totali che mostrano la bellezza del paesaggio della Tundra. Spesso la regia si prende la licenza di giocare con i movimenti di macchina, con quest’ultimi che metaforizzano il senso di spaesamento e vertigine dei vari personaggi.

Il controllo sociale, l’amore adolescenziale, il senso di scoperta, la paura della morte e l’amare una persona nonostante le difficoltà del reale, sono solo alcuni dei temi sviscerati da To the Lake. La cornice è l’idea, drammaticamente attuale, della pandemia che tuttavia, episodio dopo episodio, lascia il passo e la concentrazione a una scrittura densa, strutturata e coerente. Un prodotto di grande qualità.

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